Quella della madre assassina è figura di drammatica attualità: la cronaca propone con frequenza sconcertante vicende di figlicidi: assassinȋ di bambini piccoli, a volte piccolissimi, da parte delle loro madri.
Tra i numerosi titoli di prodotti librari e televisivi cui Vincenzo Marsili sembra fare eco, ne ricordo uno solo, Madri assassine. Diario da Castiglione delle Stiviere (di Adriana Pannitteri, Gaffi Editore, Roma, 2006), uno dei tanti resoconti nei quali le madri assassine sono fotografate nella cupa attualità di un luogo di detenzione e cura: (Marsili NON attinge all’attualità nel senso più spicciolo e cronachistico, ma spinge la sua attenzione a monte) il luogo prescelto da Vincenzo Marsili è invece un luogo letterario. Anzi, tre luoghi letterari, tre testi euripidei, nei quali è custodita l’immagine, l’archetipo per la nostra cultura occidentale, della madre assassina.